Archive for the ‘riflessi’ Category

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Milena

13 settembre 2013

 

 

 

 

In questi giorni mi sono resa conto che la politica nella vita umana è altrettanto importante quanto l’amore. Essa penetra sotto la pelle, si appiccica al corpo come una camicia troppo stretta e si annida nel cuore come i sentimenti più intimi. […] Finche individui  completamente apolitici non considereranno “la politica”, ossia ciò che accade, non meno importante per se stessi delle faccende private, la grande massa si lascerà trascinare indifferente dagli avvenimenti, senza tener presente che questi avanzeranno nel loro appartamento e prenderanno posto alla stessa tavola davanti alla zuppiera che viene riempita a mezzogiorno.

Milena Jesenskà 1896-1944

da Le Imperdonabili di Laura Bollea Ed. Mimesis

 

I see you more clearly, the movements of your body, your hands, so quick, so determined, it’s almost a meeting, although when I try to raise my eyes to your face, what breaks into the flow of the letter…is fire and I see nothing but fire.
(from a letter by Franz Kafka to Milena Jesenská)

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Homo sum, humani nihil a me alienum puto

25 giugno 2013

Nel fine settimana trascorso a Roma ho incontrato un nuovo tipo di homo .

Pranzo famigliare annuale e lui un invitato,  seduto vicino a me,  improvvisamente innescato da chissà  quale mia riflessione, ha cominciato a raccontare il suo passatempo preferito. Io l’ho ascoltato all’inizio incredula, credendo mi stesse prendendo in giro, ma avuta conferma dalla consorte, mi sono ritrovata a stupirmi, e più continuava il suo orgoglioso narrare e più spalancavo la bocca dalla sorpresa,  incantata come una bambina a cui raccontano favole meravigliose.  Lui vive a Roma,  è l’abitante “nuovo”, (romano da mille generazioni) di una megalopoli impazzita dove ha  riscoperto luoghi e frutti diversi (non è una metafora, proprio frutti frutti) raccogliendo qui e lì, nelle ville di Roma, lungo il Tevere, nelle zone dimenticate dagli sguardi frettolosi , frutti succosi della mia infanzia e piante dimenticate nelle parole delle nonne.

Dunque Giancarlo, così si chiama questa sorpresa d’uomo, quasi tutti i giorni, parte dalla Magliana (per chi non è di Roma preciso che non è proprio una zona d’elite) con la sua bicicletta modificata e adattata di cestino e si fa sui 35 km al giorno per andare a raccogliere ciò che Roma offre. A Villa Celimontana, per esempio prende un frutto tropicale che si chiama feijoa… polpa morbida e succosa (“ma le marmellate non si possono fare co questi” avverte). Secondo la stagione passa da Villa Celimontana a Villa Pamphili per i gelsi, (“ce stanno quelli bianchi e pure quelli neri…  me porto una cassetta der gelato, che senno se sfragneno tutti”). Passando da Via de Grotta Perfetta arriva fino all’Appia Antica per raccogliere i fiori e le foglie di borragine (“che so’ meijo dei fiori de zucca eh! Co’le alici e la mozzarella”. O la cicoria, la malva.

In inverno invece al Pincio ci sono i cachi… proprio i cachi. (“Li raccolgo maturi, ma pure quelli verdi che basta metteli vicino alle mele…”), Su al Gianicolo ci sono i capperi. In via di Vigna Murata adesso ci sono le susine, dolci, piccole e dolci.

 “Giarda che poi lì nelle ville nun c’è l’inquinamento, lì le macchine nun ce passano. E pure lungo il Tevere, sotto, dove hanno fatto il pedonale… Scendo a Ponte Marconi e vado avanti fino a dove so’ nato… a Trastevere”.

Ho riscoperto la mia città attraverso gli occhi di chi sa guardare oltre il visibile ai più.

“So sempre tutti de corsa…”

 Giancarlo invece ogni giorno con la sua bicicletta, scruta alberi e prati, segue l’evolversi delle stagioni e attende che la natura sia pronta. Come facevano gli uomini di mille anni fa… duemila anni fa… tremila anni… e…  

Poi sono stata anche al Maxxi .. 

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Aurora

14 aprile 2013

Stanotte parto per la Finlandia, con la mia classe. Andiamo oltre il Circolo Polare Artico per un incontro Internazionale. Per una settimana sarò in un altro mondo, dove spero di vedere luci e colori come quelli di questa aurora boreale.

Quando torno forse ci sarà il nuovo Presidente della Repubblica.

Almeno spero.

Così da vedere anche da questa parte del mondo l’inizio di un nuovo giorno.

Oggi però festeggio perchè il mio Cagliari si è salvato. Speriamo che anche per la mia squadra sia l’inizio di un periodo migliore.

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