Archive for the ‘indignazione’ Category

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Ha piovuto!

20 novembre 2013

Questa povera terra martoriata dai palazzinari, costruttori, menefreghisti, incompetenti, egoisti…

Questa terra non amata,  nè rispettata, questa terra TRADITA, è la regione in cui si muore di più per motivi di disastri idrogeologici.

Sono i sardi che l’hanno tradita, quei sardi che hanno votato Cappellacci, che prima l’ha avvelenata quando era responsabile della Società dell’oro di Furtei, che poi la voleva vendere agli esponenti della P3, e infine come ultimo atto prima di, speriamo cambiare regione di residenza, ha tolto i finanziamenti dell’Autorità di Bacino per la salvaguardia delle coste, e poi, se non l’avessero fermato al Ministero dell’Ambiente avrebbe modificato il Piano Paesaggistico Regionale, e ciascun Comune si sarebbe fatto un piano per costruire sull’unica ricchezza che questa regione possiede: la natura incontaminata.

 

 

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In branco

5 ottobre 2013

Questa mattina ho trovato nella casella di posta elettronica una mail in francese che mi invitava a presentare un curriculum per andare a lavorare nel Québec.

Che ci ho sorriso perchè sono circa vent’anni che penso di emigrare da questa terra dove non esiste nè Stato nè Popolo. Ma alla mia età ricominciare dall’altra parte del mondo comporterebbe energie e salute che non ho più…

Così continuo a macerarmi e a chiedermi come sia possibile questo sfacelo, ma la risposta non arriva mai. La scorsa settimana il film  Reality di Garrone mi ha come aperto uno spiraglio in questo muro di perchè.

Un film meraviglioso e comovente. In una Napoli decadente, abbandonata e dimenticata, meravigliosa nei sui particolari e nella sua luce, una famiglia semplice e e ai limiti dell’onestà viene travolta dal sogno del protagonista che si illude di poter partecipare al “Grande Fratello”. Perderà tutto e…

E’ stato come spalancare la finestra sull’abisso della mente di coloro che in Italia per 20anni di B. e per 30anni di TV generalista hanno finito per pensare che i sogni e le illusioni si possono realizzare se… se ti affidi a… l’amico che ti aiuta, se corrompi, se ti affidi al potente di turno. Non sono tanto i soldi, la ricchezza, ma esserci, diventare importante, famoso, essere “amato”.

Perchè è di questo che è fatto l’uomo, “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni” dice Shakespeare.

Gli italiani lo hanno nel loro DNA, da Augusto imperatore in poi…

Dai loro qualcosa su cui fermare l’attenzione, che sia un pallone o un telefonino e finiranno per pensare che sono felici. Dai loro un sogno, che sia quello di partecipare e di essere “amati”, e istericamente si riuniranno in oceani di cori e canti. Francesco docet. 

Sono disposti per questo a rinunciare anche ai loro diritti, alla libertà di scegliere. Infantili? Infantili.

Quando i sogni non si realizzano (non si possono realizzare senza superare le difficoltà), allora si arrabbiano. Si sentono traditi, indifesi, si sentono impotenti.

Il passo successivo alla rabbia è prendersela con il potente di turno. Uno a caso, oppure uno che qualcuno ti addita (“dagli all’untore” di manzoniana memoria). Responsabilità personale zero.

Così abbiamo vissuto in questi anni: in balia di una maggioranza che come pecore erano soddisfatte dell’erba e dell’acqua e di essere munte due volte al dì, che si affidavano al pastore che gli indicava il pascolo. Avoglia a dirgli “guarda che..”

Poi si è scoperto che il pastore si vendeva gli agnelli di nascosto, che uccideva le pecore più deboli e queste si sono arrabbiate.

E’ solo allora che è arrivato un Grillo parlante. Uno capace di dar voce alle loro frustrazioni, alle loro rabbie, alle loro delusioni.

Si sono sentite diverse e migliori, ma hanno finito per restare intrappolate da un nuovo “capobranco”.

Ecco gli italiani sono così. Per metà sognatori infantili, che quando si svegliano si arrabbiano, l’altra metà, con tristezza deve sempre essere responsabile e tentare di far ragionare almeno il capofila… 

A  loro, a noi, non è permesso di sognare. Ma solo di agire con responsabilità. A volte la responsabilità e i sogni si alleano e allora c’è la Rivoluzione.

In questi giorni in cui “il pifferaio magico” sta perdendo il suo fascino illusorio, è facile dare la colpa solo a lui. Si ha ragione il giornalista che ieri in TV diceva: Berlusconi è finito ma non è finito il berlusconismo.

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7 agosto 2013

Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra..

Non so quante volte in questo spazio ho scritto che avevamo raggiunto la parte più infima del vuoto politico in cui siamo immersi  da vent’anni.

Mi giro e mi rigiro nelle parole di chi cerca di spiegare come sia stato possibile cadere in ostaggio di un uomo che senza ritegno usa e abusa dello Stato italiano. Vivo l’incubo di morire soffocata da questo boa conscrictor senza vedere l’uscita, il risveglio.

Per anni ci hanno ammorbato l’aria con “è innocente fino  il terzo grado di giudizio” ; e ora che il terzo grado è arrivato ne vorrebbero un quarto (Napolitano) o un quinto…

Giornalisti che continuano a chiedere “cosa succederà”, politici (?) che senza ritegno continuano a sostenere che c’è stato “un colpo di stato”, e milioni di italiani che guardano il dito e non la luna della corruzione, delle ruberie, della compravendita di qualsiasi corpo, anima, parola.

Chi dovrebbe agire (i giovani?) per sovvertire questo marcio e riportarci ad uno stato di diritto, sono impegnati nell’aperitivo serale e nelle vacanze (toglietemi tutto… ma non l’aperitivo…), e mi chiedo cosa resterà nei libri di Storia di questo periodo horror della nostra libertà.

Non certo la bellezza di un discorso Pro Murena . .. né difensori della Repubblica come Cicerone.

Noi abbiamo Epifani e Napolitano

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