Archive for settembre 2008

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24 settembre 2008

amorepsiche

Vivere in modo naturale e adulto la propria vita e darle un senso, vuol dire essere inseriti in modo armonioso nel ritmo naturale, realizzare la propria funzione biologica riuscendo a guadagnarsi il benessere. E’ questo che fanno tutti gli animali. L’uomo è un animale speciale, ha in più  il pensiero. E ancor più una coscienza. Un uomo è libero di scegliere se attiva la sua coscienza.

Chiamiamola pure consapevolezza. Questo modo di autoguardarci, autoosservarci. Quando siamo coscienti, consapevoli, non guardiamo solo fuori da noi, ma osserviamo noi stessi.

Non sempre la consapevolezza è attiva. Si deve mettere in moto un processo mediante un atto di volontà. Ma noi siamo dominati quasi sempre dall’emotività, dalle nostre emozioni. Quando riusciamo ad evolverci, a non farci dominare dalle emozioni diventiamo “saggi”, o sereni.

 

Ci vuole un po’ di tempo e di pazienza, sapendo che siamo esseri paurosi. Che abbiamo tante paure, la paura della sofferenza per esempio, e quindi delle emozioni negative, sofferenza che può essere superata soltanto quando avremo superato tutte le paure.

Come possiamo fidarci degli altri se prima non abbiamo imparato a fidarci di noi, a non avere paura di soffrire?

 

E’ proprio durante il periodo di crescita, di maturazione, di miglioramento della nostra vita, quando impariamo a non avere paura, che ci scontriamo nei rapporti interpersonali. Ancora più dolorosi se i rapporti sono quelli tra un uomo e una donna.

Proprio perchè la natura ci ha fatto diversi, sono convinta che la visione del mondo da parte di un uomo e una donna è completamente diversa e raramente si trova comprensione dei pensieri l’uno dell’altro. Ma questi due esseri così diversi finiscono per amarsi, lavorare l’uno accanto all’altro, instaurare  rapporti necessari. Perchè l’uomo è un essere sociale. Vive ed ha necessità del branco (in senso positivo), del gruppo che unisce le forze, e supera le difficoltà e gioisce insieme dei successi.

 

Quando un rapporto può dirsi “saggio”, e complementare, sereno? Quando non c’è conflitto o dolore. Quando tutte le personalità dell’uomo e della donna, hanno la possibilità di esprimersi senza che ci sia sopraffazione o uso.

 

In genere le donne (come gli uomini credo, ma non so, gli uomini non parlano mai di cosa è necessario nei rapporti), hanno la necessità di essere sostenute, accettate, stimate, ma anche che vengano prese in considerazione in ciò che loro ritengono importante, che venga rispettato il valore che loro assegnano alle cose. (quelle cose che normalmente gli uomini, che hanno usi e costumi, oltre che pensieri diversi, chiamano:cazzate!)

 

Chissà quante volte i problemi nascono dal non ascolto, e dall’incapacità del dire chi si è.

 

Credo che:

 se la parte bambina di una donna può esprimersi con il proprio compagno/a amico/a ma anche nel suo lavoro (giocare, ridere, prendersi in giro) senza essere giudicata infantile…

 

se la parte adulta di una donna ha l’accoglienza e le sue idee hanno il rispetto che meritano, i suoi bisogni soddisfatti, la sua voglia di comprensione e tenerezza soddisfatta;

 

se la parte materna può esprimersi nella tenerezza, nel prendersi cura degli altri, nel dare conforto, protezione, coccole;

 

se tutte le componenti femminili possono esprimersi, i rapporti interpersonali diventano parte di un disegno più grande. Si parte dalla coppia per allargarsi a tutti i rapporti sociali.

 

Un uomo e una donna che si rispettano e si amano sono due pali, ben piantati per terra, ognuno dei quali può stare per conto suo, ma che insieme fanno una palizzata. (similitudine ripresa da Gibrain che parla di colonne di un tempio).

 

Perchè i rapporti di coppia non funzionano? Quasi sempre perchè non si sceglie un compagno per amarlo, ma per essere amati. Non si entra in un matrimonio  per dare ma per prendere.

 

Prendere tutto quello che non si è avuto prima…….

 

Colonna sonora E ti vengo a cercare di F.Battiato

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19 settembre 2008

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Le donne e il resto…

Negli ultimi tempi si parla tanto di donne.

Non se ne parla in modo positivo ma quasi sempre per attaccarle. Che sia una candidata alla Presidenza degli USA, o l’ultimo deputato, sopratutto in Italia le donne vengono rappresentate con una miseria simbolica e materiale, da far arrossire. E poi che si sono messe in testa queste donne, di comandare generali, come in Spagna? E in più col pancione?

Dibattiti sul corpo della donna, delle sue tube, ovaie e annessi, o dei suoi desideri che non rispondono ad un certo “pensiero”unico, dibattiti sul “ruolo” che una donna deve assolvere all’interno della società, che ribadiscono colpe, accusando le donne dello sfascio sociale, del cambiamento non positivo.  

Il corpo femminile usato per la pubblicità, per spettacoli TV come Veline, come specchietto per le allodole sui settimanali politici e sui siti web di seriosi quotidiani.

Si dirà: è colpa delle donne! Si sono allontanate come tante principesse, da un mondo della politica, dai sacrifici per arrivare ai vertici del lavoro, della comunicazione, (salvo poche eccezioni). In effetti si, se fossi stata una dei ministri donna del Governo Prodi avrei cercato di convincere le mie colleghe di rifiutare in massa, i ministeri della Famiglia, delle politiche Giovanili, delle Pari Opportunità. Non mi sarei accontentata.

Perchè le donne, per il Potere, vanno bene o quando fanno le mamme a tempo pieno o se si occupano di famiglia, dei giovani, o di diritti per i deboli, che sia mai vengano concessi, oppure usate come merce accattivante.

Mi chiedo dove sono gli uomini, (non quelli di Potere, ma gli Uomini: i nostri amici, compagni, mariti, colleghi), in questo dibattito, cosa pensano di questa parte del cielo che dovrebbe essere loro necessaria, non solo come mogli e madri o amanti, o braccio destro.

La colpa è anche delle donne, certo! Sempre disposte a non considerarsi mai una priorità, a non avere la convinzione che un mondo dove vivono uomini e donne non può essere governato da soli uomini.

Se all’Espresso ci fosse un direttore donna, non penso che metterebbe tette e culi in prima pagina per aumentare le vendite. Se alla direzione di un canale TV ci fosse una donna, forse Veline non sarebbe proposto come traino per il palinsesto.

E poi le donne che arrivano ai vertici? Quelle che cercano sempre di eguagliare i lati negativi del potere maschile: stronzaggine, arrivismo, uso degli altri. Esistono, esistono.

Mi sembra che abbiamo tutti perso qualcosa della nostra anima, che siamo tutti un po’ più soli, che viviamo in un mondo governato da uomini che non riescono a guardarsi dentro e a sapere chi sono e cosa vogliono.

L’altro giorno assistevo a una discussione in TV in cui un attore famoso, e da me stimato (sigh!), rivendicava il suo diritto di andare a puttane, “perchè certe cose con la moglie non si possono fare…”

Lui non si chiedeva se il suo era un matrimonio vero, se c’era condivisione, dialogo, se quando c’è stima e affetto reciproco, tutto è possibile e fattibile, no… lui rivendicava il suo massimo godimento, e che glielo dasse una puttana non faceva differenza…

Le donne hanno tanti modi differenti per essere donna, e quotidianamente vivono sulla loro pelle questa differenza che non accetta ruoli. Le donne scelgono quale donna essere. Non è una virtù, è semplicemente essere donne, e questo non sembra essere accettato.

Mentre mi affliggo per  questo squallore di giudizio maschile, (mentre gli uomini non si fanno domande),  penso alle donne che silenziosamente e coraggiosamente hanno scelto di ESSERE donne e stanno lì, al posto che hanno scelto cercando di fare il loro meglio, e questo mi da forza e mi commuove.

 

Colonna sonora: Alive Pearl Jam

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15 settembre 2008

Stato di grazia.

Un po’di perfezione nel flusso delle cose umane. Come quando le bolle di sapone si innalzano leggere, oppure esplode un fuoco d’artificio nel buio della notte. Quando ti sforzi in punta di piedi di raggiungere il ripiano del comò dove una boccia di vetro nasconde la magia di una neve finta, che miracolosa appare quando capovolgi tra le mani il piccolo mondo. Ma anche il silenzio della neve che scende impalpabile e….

Istanti.

Solo nelle cose che finiscono, nell’azione che dura attimi e non ha obbiettivo, significato, tornaconto. Nel gesto gratuito, nell’inutile; lì, per un attimo si prova la gioia della perfezione.

E’ nell’incanto dell’attimo, che la gioia si allarga dentro il nostro cuore.

Nell’attimo di una bolla iridescente, nella discesa di una neve finta e impalpabile, nel luccichio di una stella di fuoco. Lì sta la gioia, come quando eri bambino e non sapevi che esisteva il tempo. Un tempo. La gioia è tutta lì….  nell’attimo senza frenesia.

Colonna sonora "Thank You For Letting Me Be Myself Again"  Sly & the Family Stones

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