Archive for settembre 2012

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La nave affonda e le prestigiacomo scappano

30 settembre 2012

La nave affonda e gli schettino scappano…

Io la capisco la Prestigiacomo: faceva la bella addormentata e l’hanno svegliata. Adesso lamenta che non ci sia più “il sogno berlusconiano”.

Io vorrei proprio capire cosa intendevano, soprattutto le principesse sul pisello (è un metafora ovviamente), come lei o la Carfagna, la Gelmini oppure l’altro ministro, colei che doveva interessarsi del  turismo e invece sistemava i famigli all’ACI, non rammento… ah! Si,  la Brambilla.

Passati, svaniti, evaporati i sogni di quanti italiani? Il 42%?!

E no, cara la mia bambina che scappa dal naufragio, i sogni del berlusconismo sono tutti qui. Si leggono ogni di sui giornali. Nelle lettere ricattatorie di Lavitola, nella faccia di quasi umana vecchiaia di Lelemora con tanto di croce ostentata al collo, nel culo televisivo della Minetti che sfila in duepezzi , nei milioni (milioni?)”regalati” a Dell’Utri e portati nel suo paradiso “fiscale”.

Il sogno si è realizzato nella Giunta polverosa della Regione Lazio che non vedeva, non sentiva e non parlava, come le tre scimmiette, i rimborsi dei consiglieri, e che ora “li manda a casa”, ma dopo aver sistemato i famigli.

Dove era la Prestigiacomo, mi chiedo, quando tutta la maggioranza ha votato convintissima che quella poveraccia di Ruby era la nipote di Mubarak? Dov’era  quando gli uomini di Mediaset sono stati assunti dalla TV di Stato con grande scorno del conflitto d’interessi? Quando il suo capo faceva cucù, mostrava le corna, veniva disprezzato dalla Regina d’Inghilterra per quel gridare “mr. Obamaaaaa”.

E dormiva, signora Presigiacomo, quando il suo punto di riferimento raccontava barzellette sconce sulle donne in genere, ma soprattutto su una sua collega.

Non l’ha svegliata, dal suo sonno da bella addormentata tutto il chiasso che in questi anni le gran casse del circo forzaitaliota, continuava  a riempire le orecchie della gente. Niente ICI, salviamo Alitalia, la crisi non esiste, ho fatto parlare Clinton con Putin.

Ora si lamentano tutti, anche Galan ha cominciato a dire che non si riconosce più nel partito…

E’ cominciata la fuga dalla nave che affonda. Un po’ tutti Comandanti Schettino, arrivati a comandare una nave, senza merito e con grande arroganza. Hanno portato l’Italia a schiantarsi contro gli scogli e adesso scappano affermando che loro “dormivano”, che sognavano.

Noi eravamo svegli e lo sapevamo da chi eravamo governati. Ed abbiamo continuato anche a gridarlo: “Attenti! Fate schifo….” Nessuno ci ha ascoltato. E ci ritroviamo pure Grilli parlanti al governo. Quelli che tenevano la cassa ai  bucanieri.

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Cellino il narciso sradicato

25 settembre 2012

 (lo stadio Is Arenas un giorno fa)

In questa povera Italia non c’è tanto da divertirsi, almeno per noi poveri cristi che siamo rimasti attaccati allo spread tutta l’estate: ne andava di mezzo la tredicesima.

Poi chissà come e perché queste iene economiche si sono calmate e ci siamo potuti dedicare alla sola cosa che unisce e divide gli italiani e che ci fa sentire nazione: il calcio.

E quindi sotto con i nuovi allenatori, (Zeman forever), con gli schemi, con il calcio mercato (“che ci serve un centrocampista”).

Tutto questo dedicarsi al pallone, serviva per non pensare, per avere un attimo di respiro, per sentirsi liberi anche di dire qualche parolaccia, con gli amici e familiari davanti a un buon bicchiere guardando la partita.

A noi poveri umani che abbiamo scelto di tifare Cagliari, da quel dì che abbiamo avuto l’uso della ragione, non è dato.

Sono anni che mi lamento del presidente della mia squadra, anni che prima del campionato mi ripeto: “Niente, quest’anno faccio sciopero” ma poi, quando la squadra scende in campo tutto si ferma, e stai lì con gli occhi spalancati a cercar di capire se: “Ma si sarà ripreso Naingolan, e Conti? Ci manca la punta, cavolo, ma Ibarbo?”. Quest’anno però Cellino ha passato il segno.

Mi sono vergognata come una ladra, quasi che fosse una colpa tifare per i rossoblù.

Massimo Cellino ha senz’altro problemi di identità e ci fa scontare il suo narcisismo da padrone delle ferriere ogni campionato. Con lui gli allenatori sono trattati come se fossero operai della Fiat iscritti alla CGIL sotto Marchionne. “Alla prima che mi fai, ti saluto e…”.

Usa i tifosi organizzati come longa manus per ricattare sindaci, commercianti, giocatori.

Ma non era ancora successo che in tutta la sua megalomania, (si crede il padrone delle ferriere dei primi del ‘900), chiedesse ai tifosi di ribellarsi ad un’ordinanza delle istituzioni.

Che lui non è stupido: sa benissimo che in Sardegna gli animi sono esacerbati, non certo per il calcio, e che basta una fiammella per far esplodere le piazze. Contava su questo il signor Cellino: creare lo scontro tra le forze dell’ordine e i tifosi, per poi ricattare prefetto, questura, giornalisti : “Aprite lo stadio e basta”.

Che lui alle regole non ci sta.

Che lui si crede il padreterno perché con il suo sorrisetto riesce ad incantare FIGC Coni Galliani and co.

Che lui voleva fare uno stadio a pochi metri dalla pista d’atterraggio dell’aeroporto, perché i terreni erano suoi e…

Che lui non l’ha mai pagato il canone al Comune, ma voleva che il sindaco gli aggiustasse lo stadio, compito che invece gli spettava.

“E allora io vado a giocare a Trieste”. Voleva l’insurrezione armata dei sardi, come ai tempi di G.M.Angioy. Poi ha capito che non era conveniente portare la squadra ogni 15 giorni ai confini con la Slovenia.

Allora ha messo in croce un sindaco dell’hinterland che ci è cascato come un pollo, e si è accordato: “Ti faccio lo stadio nuovo, così mi faccio pubblicità”. Ma il tempo è tiranno, e lo stadio non è ancora in sicurezza.

Avoglia a dirgli che non può essere autorizzato l’ingresso ai tifosi. Non basta il prefetto, il questore… no.

 Lui vende i biglietti e gli abbonamenti e bon… poi si vedrà…

Le regole gli stanno strette. Come al suo grande punto di riferimento: quel Berlusconi che per il suo compleanno gli regala la comproprietà di Astori.

Ora: in Italia non c’è nessuno che rispetta le regole, perché tutti si credono furbi. Ma stavolta Cellino l’ha fatta grossa, pensava che anche questa volta gli andasse bene, un po’ di casino tanto per gradire e poi…

E poi la partita è stata annullata dal prefetto: “per pericolo di ordine pubblico” e il Cagliari penalizzato di tre punti tre… che noi che siamo sempre in bilico tra la A e la B, e per fare tre punti a fine campionato non ci dormiamo la notte.

Mi sono vergognata. Non ci volevo credere. E poi era un’occasione: non c’era Totti, né De Rossi, né Osvaldo, forse potevamo…. una seconda patita a porte chiuse certo non è il massimo ma…

Invece per questo uomo non cresciuto, che organizza serate rock per strimpellare la chitarra, che lui voleva essere il capo di un rockband, e ancora non gli è passata, lui che allo stadio porta il CD rochettaro da suonare a tutto volume, per tutti; questo ragazzo canuto che quando è inquadrato dalle telecamere fa scongiuri come se fosse un capo tribale, questo irresponsabile patentato, che ha la residenza a Miami, perché altrimenti il fisco gli porta via pure le mutande;questo accanito fumatore che dimentica di farsi la barba (come Marchionne), per far credere che lavora molto, questo Massimo Cellino ha avuto il coraggio di dire: “L’ho fatto per evitare il caos”.

E meno male che i sardi sono molto più in gamba di chi si crede loro padrone, e allo stadio non ci sono andati. Forse anche loro sono stanchi, finalmente, degli arruffapopoli.

 

 

 

 

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Puppato fiorisce tra i miei post

14 settembre 2012

Primarie sempre più vere  a sorpresa Laura Puppato

http://renatocappon.com/2012/09/13/intervista-di-concita-de-gregorio-a-laura-puppato-imperdibile/

Cliccando sul link si può leggere l’intervista di Concita De Gregorio a Laura Puppato, neo candidata alle primarie del PD.

 Uno potrebbe pensare “ma chi è sta Puppato?'” e cercare di informarsi. Che non tutto è dato per scontato e per immagini…

Del tipo che se Grillo non fosse stato un comico scoperto dalla TV, avrebbe faticato non poco a farsi conoscere.

Così come il Renzinano.

Laura incarna i miei pensieri e non la ringrazierò mai abbastanza per aver avuto il coraggio di esserci. Mi sento rappresentata ecco, non solo perchè donna, ma perchè sta come una ciliegia, sulla torta male espressa dei miei pensieri, che gli amici continuano a considerare troppo dolci. (tradotto “utopistici”).

Tra il post sulla polvere da sparo e la poesia amorosa della Merini (ricordata in radio da Fabio Volo che si chiedeva come mai si è sempre contro… qualcuno), c’è Laura Puppato, concreta e tonda come sanno esserlo le donne. Una che fa e ha fatto e non solo detto. (Suo figlio è nato mentre se ne andava verso la Bosnia ad aiutare gli slavi in guerra. L’immagine di una donna col pancione che si dedica agli altri, da un senso di pienezza d’amore verso gli altri che stupisce)

Perchè Bersani è una persona che stimo, ma sembra non avere le idee chiare sulla strada da intraprendere (e sembra Moretti in io sono un autarchico: “mi si nota di più se vado, oppure meglio che non partecipo”) e secondo me non vuole scontentare nessuno, il che non è possibile; Vendola lo adoro, è un poeta, ha le idee chiare, ma quando l’ho rivisti con i “falliti”  Diliberto e Ferrero, o lo stesso Cofferati, che mai avrebbe dovuto accettare di diventare sindaco di Bologna, (altra parentesi per dire che io ODIO i sindacalisti che poi entrano in politica, anche se farei una eccezione per Landini, forse perchè ha dichiarato che non si candiderebbe mai); dicevo che quando ho visto Vendola con i perdenti, che hanno sfasciato di tutto e di più, mi viene l’orticaria.

Di Renzi ho già detto nelle mie riflessioni, (molto animate) con il capo condominio, nel post sulla rivoluzione, due post fa.

Puppato mi ha rallegrato, tranquillizato, armonizzato, liberato i pensieri. La sua intervista è una delle cose più intelligenti che io abbia letto ultimamente, tra chi discute di politica… Lei è per la bellezza nella vita. Nel cibo, come nella natura, come nel lavoro. E tra le persone.

Puppato è oltre.

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